L’LNA è rimasto solo in una piccola porzione di Wadi Rabea, ma sta ripiegando. Il GNA di Sarraj si prepara ad attaccare Qasr Ben Ghashir, propedeutico per prendere Tarhuna.
L’inviato: Droni-tecnologia dominano il conflitto, ma aumentano contractors e morti civili a Tripoli. UNSMIL lavora col GNA di Sarraj per riaprire al più presto Mitiga. Speranze per Berlino.
L’LNA colpisce diverse zone residenziali, ma non rallenta la controffensiva di Sarraj. Intanto, il Generale cerca disperatamente nuove reclute, mentre cerca di salvaguardare l’aeroporto Benina.
L’LNA bombarda la capitale e cerca di riconquistare le aree appena perse, ma senza successo. Le forze del GNA mantengono le difese e colpiscono a sorpresa Qasr Ben Ghashir.
Le forze del GNA cacciano l’LNA da Wadi Rabea e Ain Zara. Inoltre prendono un cementificio a Suq Al-Khamis. Un altro asse punta su al-Sabia, strategica per chiudere i rifornimenti al Generale.
Doppia offensiva del Generale, che copia la strategia di Sarraj, ma con scarso successo. Per far ciò, peraltro, è stato obbligato a ridurre il pressing dell’LNA su Murzuq.
Le forze del GNA avanzano sia verso lo scalo sia in direzione di Qasr Ben Ghashir, nonostante i rinforzi all’LNA appena arrivati. Il Generale è sfiduciato anche in Cirenaica
Le forze del GNA hanno lanciato un’offensiva multipla simultanea, che ha spiazzato l’LNA, obbligandolo a ripiegare. Il Generale da cacciatore è diventato preda.
Sarraj a sorpresa ottiene nuovamente il sostegno della Francia (che comunque vuole salvare il Generale). Questo, spiazzato e indebolito, andrà in cerca di vendetta. Si rischiano nuove violenze.
La Settima Brigata avanza nella capitale. Sarraj si appella a ONU, comunità internazionale e capi tribali. Per ora rispondono Misurata, UE e alcuni sindaci.