Lo stop all’incarico, a cui subentra il vice Thomas West, sembra sia nato per diversità di vedute con Biden sul disimpegno militare dopo la vittoria dei talebani.
Nel potpourri anche i negoziati di Doha. L’Emirato Islamico cerca di recuperare credibilità con la comunità internazionale, dopo aver disatteso ogni promessa.
E’ fondamentale per la tutela degli interessi vitali nazionali e regionali, nel momento in cui USA, Russia e Cina stanno ridisegnando le loro strategie.
Lo confermano la crisi in Afghanistan e le sfide di ISGS-JNIM in Africa. Diventare global player porterà vantaggi a tutti, ma servono volontà politica e visione comune.
Non è chiaro se il golpe di Mamady Doumbouya e dei suoi commandos sia riuscito. E’ certo, però, che il colonnello ha poco tempo per rafforzarsi. Intanto, cresce la minaccia di ISGS e JNIM.
Le fughe dai talebani a Kabul dipendono dagli USA. Quando finirà la missione, cesseranno per tutti. L’Unione Europea deve ritrovare la volontà politica e il governo Draghi ha le carte vincenti.
Missione: supportare le truppe di Kinshasa nelle attività di counter-insurgency. Distrutta a Semuliki una base importante delle ADF/IS. Era la piattaforma di lancio per gli attacchi a Beni.
Visita del vice presidente Kamala Harris a Singapore e in Vietnam. Obiettivo: contrastare l’espansione della Cina in ambito economico e la sua influenza sulla sicurezza.
Il gruppo, che nel 2020 si era alleato con ISIS-Khorasan, è stato decisivo per la resa di interi distretti. Si teme ora la vendetta di ISKP, che attacca lo IEA su asl-Naba.