La guida il generale Osama Al-Juwaili: ne fanno parte 3 brigate di fanteria e unità del ministero dell’Interno. Dal GNA misura anche a favore dei miliziani detenuti.
Il premier del GNA vuole avere un controllo più diretto sulle forze armate. Soprattutto dopo la crisi di Tripoli e a seguito del fatto che i nemici aumentano.
UNSMIL: Per ora la tregua tiene, ma attenzione al pericolo di Isis. Per evitare la guerra totale si lavora all’implementazione degli accordi di sicurezza del 2015.
Grazie alla mediazione ONU, il conflitto sembra essere finito. Sarraj, intanto, crea un gruppo di 9 “Guardiani” per proteggere la capitale da futuri attacchi.
Le milizie, finito l’effetto sorpresa, non sono in grado di resistere a lungo contro il GNA e dovranno accettare la tregua ONU. L’Italia e Salvini lo hanno capito.
L’offensiva della Settima Brigata sembra un colpo di stato e un razzo cade vicino all’ambasciata italiana, mentre Sarraj minaccia punizioni e spinge per la tregua.
Nuovi scontri, sempre nella zona sud. L’ONU chiede ancora la cessazione delle ostilità. Intanto, lungo i confini est e ovest, è caccia ai terroristi Isis.
L’episodio conferma che il paese nord africano è sempre più una polveriera con l’avvicinarsi delle elezioni. E la situazione potrebbe peggiorare ancora.
I consiglieri dell’uomo forte della Cirenaica hanno fatto sapere che tornerà martedì nel paese africano. Intanto, sembra che a Parigi si lavori per trovare il successore.