Mosca, che non può permettersi una guerra tra partner, frena la Turchia: prima impedendo alle TAF di bombardare e poi inviando truppe a Tel Rifaat e Manbij. Poi, dicendolo chiaramente.
Esercitazioni aeree joint e in arrivo centinaia di soldati nelle due aree. Mosca non può permettersi una guerra che contrappone due partner strategici.
Truppe della Federazione hanno pattugliato ripetutamente Kafr Naseh e Kafrnaya, vicino a Tel Rifaat. Mosca non può permettersi un altro fronte caldo oltre all’Ucraina.
Le manovre, annunciate da Erdogan, sarebbero in profondità: ad Aleppo, Raqqa, Hasaha e nel momento in cui la comunità internazionale è focalizzata sull’Ucraina.
Lancio di leaflets scritti in Kurmanci sulle montagne vicino al villaggio di Hirure (Dohuk) per invitare i guerriglieri a deporre le armi e a tornare a una vita normale.
Mentre la Russia cerca di dirottarli in Ucraina insieme ai contractor della Wagner, Ankara rafforza Tripoli in vista delle elezioni presidenziali (probabili) di giugno.
L’accordo è stato inviato al Parlamento per l’approvazione. Ankara punta a estendere la sua influenza nel Golfo Persico, nata grazie alle intese con il Qatar anche sui Mondiali.