Le armi di IS sono siti web (stranieri) e i social network. Obiettivo: alimentare il caos con fake news e rumors per prendere fiato dal pressing dei nemici.
Dopo mesi di interim, a poche ore dalla morte del medico egiziano, nominato il leader di AQIM: è il veterano algerino Abu Ubaidah Yusef al Annabi. Sarà guerra contro ISGS?
L’LNA: Stop a operazioni a ovest di Sirte-Jufra in base alla Cairo Declaration. Ma l’annuncio è solo per prendere tempo, le provocazioni contro il GNA e il build up militare continuano.
Il Generale viola ancora la tregua Sarraj-Saleh a ovest di Sirte: teme che le tribù possano scaricarlo. Intanto, si aggrava la crisi del petrolio e a Ras Lanuf spunta una nave da guerra.
HCS-HoR in Marocco si concentrano su questo tema. Se le tribù - soprattutto a Est - fossero soddisfatte, potrebbero accelerare la caduta di Haftar a favore del GNA di Sarraj.
Le SDF, accusate della campagna, catturano 15 jihadisti IS. Questi confessano di operare con agenti di Damasco, iraniani e turchi per screditare le forze curde.
Il Generale prende tempo per cercare una nuova “casa”, forse in Medio Oriente o Venezuela. Il cessate il fuoco GNA-LNA ormai è cementato, anche dai sui alleati come Egitto e Russia.
L’allarme lanciato a seguito del fatto che Sarraj e Haftar hanno cominciato ad armare le tribù locali. Il GNA invia altri rinforzi a Sirte e gli Usa parlano con l’Egitto per alleggerire la tensione.
Gli analisti, però, nutrono poca fiducia. Né Sarraj né Haftar sembrano intenzionati a fermarsi. Mentre ad Abu Grein è già stallo, l’Algeria propone un summit dei capi tribali per risolvere la crisi.
L’attuale situazione nasce dalle primavere arabe e determina gravi rischi per la sicurezza globale. L’Italia deve reinserirsi nelle trattative, coinvolgendo il Fezzan, e mediare su 2 livelli: tribale e politico.