Posposta la decisione sulla riapertura del processo di registrazione dei candidati. Sunniti, sciiti moderati e curdi hanno più tempo per trovare un’intesa e fermare l’ala pro-Iran.
Moqtada al-Sadr mette al tavolo tutte le componenti moderate utili a frenare il pressing dei gruppi pro-Iran. Obiettivo: scegliere un presidente garante e un esecutivo condiviso.
Secondo capitolo di un’analisi in cui si ripercorrono gli eventi, dalla rivoluzione khomeinista in Iran allo scontro tra wahhabiti e Fratelli Musulmani, che hanno alimentato fino ad oggi il jihadismo.
Gli sciiti pro-Iran di al-Maliki sono i grandi sconfitti. Si teme un’escalation di violenza dopo le proteste di Hashd al-Shaabi e l’attentato ad al-Khadimi. L’imam punta a sunniti e curdi.
Si rischia una nuova guerra settaria tra sciiti e sunniti per colpa delle milizie e dello Stato Islamico. L’imam deve rimanere equidistante per contrastare al-Maliki e l’Iran.
Kahl: Per l’ex ISIS si parla di 6 mesi-un anno, per il network di bin Laden di un anno o 2. I talebani amici dei secondi e nemici dei primi, ma avranno la forza di sconfiggerli?