L’occasione: l’arresto di membri della Settima brigata dei fratelli Kani. Il GNA firma una tregua con l’Egitto, ma si temono colpi di coda di Haftar o reazioni alle parole di Sarraj.
L’iniziativa di 5 punti è simile a quella di Sarraj. Ma prevede che, in cambio del ritiro dell’LNA da Tripoli, i soldati di Tripoli non entreranno a Tarhuna. La Settima Brigata potrebbe accettare.
La milizia di Tarhuna punta ad est, al di fuori della strategia del Generale, che bombarda ancora Sirte. Intanto, le forze di Sarraj avanzano a sorpresa ad Al Urban.
L’LNA colpisce le forze di protezione mentre braccavano una cellula Isis. Intanto, nella roccaforte dei fratelli Khani ci sono stati decine di omicidi. Il Generale teme un possibile voltafaccia pro-Sarraj?
Blitz dei caccia dell’LNA sulla città, si teme ora una possibile offensiva di terra. Intanto, Sarraj punta lo scalo divenuto principale hub di rifornimento per le milizie del Generale a Tarhouna.
Il Generale fa leva sulla politica con raid e rapimenti, ma è ostaggio delle milizie. Sarraj chiede aiuto all’Algeria, da cui potrebbero arrivare sorprese pro-GNA.
Il Generale prende tempo e cerca di sfruttare la storica guerra tra Wahhabismo e Fratelli Musulmani nella campagna su Tripoli. Il pericolo di un bagno di sangue è concreto.
Il Generale non ha più carte da giocare. O accetta la tregua o combatterà Sarraj fino alla fine, ma con sempre meno alleati. Prendere tempo è inutile, Tripoli non cadrebbe in breve tempo.
Le milizie di Khalifa Hanaish chiudono la condotta idrica che rifornisce la capitale, per obbligare Sarraj alla resa. Ma il GNA è pronto e sempre più forte, grazie al sostegno degli elders.
Obiettivo: aprire un dialogo tra la città e Tripoli, in vista del Multaqa Watani. La tensione nella regione è alle stelle e si teme un rapido deterioramento della sicurezza.