Niamey teme che gli attacchi di ISGS e JNIM dal Mali e dal Burkina Faso si avvicino troppo alla capitale. Intanto, crescono gli aiuti internazionali per stabilizzare il Sahel.
L’Italia dona 2 AB 412 e altrettanti ne arriveranno nel 2023, la Francia invia Gazelle e la Germania droni. Obiettivo: neutralizzare ISGS e JNIM in Sahel.
Lomé, non in grado di fermare in autonomia l’espansione di gruppi come il JNIM, chiede aiuto alla Coalizione Islamica e spinge per l’attivazione della MNJTF/AI in Sahel.
Goita vuole accentrare tutti i poteri, eliminando il federalismo e l’autonomia regionale. Parallelamente, militarizza la polizia contro possibili golpe.
Aumentano gli attacchi di ISGS e JNIM, che si combattono anche tra loro al confine con il Mali, verso l’interno del paese. Obiettivo: aumentare il peso con la popolazione locale.
I jihadisti pro-ISIS erano già presenti nel paese, ma lo usavano come rotta di transito tra Sahel e Nigeria. Ora vogliono controllarlo, cacciando JNIM, per rafforzarsi con ISWAP nella regione.
I jihadisti pro-ISIS e quelli vicini ad al Qaeda si contengono il controllo del territorio con le armi e i rinforzi stranieri. Bamako per ora non interviene.
L’operazione internazionale TRIGGER VIII, coordinata da Interpol, smantella 14 gruppi criminali in otto paesi, nonché il traffico di armi e droga nel quadrante.