I miliziani sciiti indossano divise del SAA e issano la bandiera di Damasco nelle postazioni a Rif Dimashq. Sono in arrivo armi dal Libano che vanno protette da Israele?
Prende piede l’ipotesi che Mosca possa avere nuovi amici “interni” tra gli alleati nel paese mediorientale. A rischio le basi e gli assetti della federazione nell’area.
Ankara continua a inviare rinforzi e rifornimenti alla prima linea a Idlib e Manbij. Damasco fa altrettanto, mentre le SDF rafforzano le postazioni. La tensione è alle stelle.
L’ondata di raid a Idlib è un messaggio: fermatevi o riprenderemo a colpirvi sistematicamente. Mosca non può permettersi una guerra tra partner con l’offensiva in Ucraina in corso.
La causa è l’incertezza legata alla nuova offensiva di Ankara in Kurdistan. Le fazioni temono di essere schiacciate tra le TAF e le SDF, che hanno anche il SAA al loro fianco.
Almeno 550 soldati del SAA schierati in pieno territorio delle SDF: Ain Issa, al-Bab, Manbij e Kobani in chiave difensiva contro la nuova operazione Peace Spring.