Si pongono le basi per il nuovo dialogo post- tregua, soprattutto dopo il reintegro di Bashagha nel GNA. L’unico rischio è Haftar. Erdogan, comunque, convoca Sarraj per evitare sorprese.
I ministeri della Difesa e le intelligence di Washington e Ankara coopereranno per portare Sarraj e Bengasi ai negoziati. Haftar continua a essere escluso. Probabile scambio di intel su terroristi e Russia.
Erdogan: La soluzione alla crisi tra Sarraj e Haftar non è militare. L’ipotesi è che Tripoli riprenda quanto tolto dall’LNA nella campagna e poi si vada a negoziati. Che fine farà il Generale?
Erdogan annuncia un accordo con Trump sul paese. Probabilmente, ci sarà una tregua GNA-Haftar dopo il ripristino della situazione pre-crisi. Intanto, l’LNA è sotto assedio.
Il ministro dell’Interno del GNA, Bashagha: Libereremo tutto il paese da Haftar e l’LNA. Intanto, un aereo speciale del Generale vola in Venezuela. Ecco le tesi sulla sua missione lampo.
Ankara ha nella provincia oltre 2.100 mezzi e 10.000 soldati delle TAF, in caso si riattivi Spring Shield contro Damasco. Erdogan, però, continua anche a negoziare con la Russia.
Le PMF, col morale a terra per il Coronavirus e i continui raid subiti, temono le spie. Intanto la Turchia minaccia ancora Damasco di riattivare Spring Shield, ma avvia le pattuglie con la Russia.
Erdogan: Se Damasco viola la tregua, attaccheremo ancora. Obiettivo: trovare una scusa per riprendere l’offensiva senza veti. Intanto, il 15 marzo cominciano le pattuglie joint Russia-TAF sulla M4.
Il capo degli 007 egiziani vola in Siria dopo visite in vari paesi della regione. Obiettivo: Creare una coalizione che fermi Ankara. Soprattutto dopo la proposta shock alla Russia su Deir Ezzor.
Ankara presenta 10 richieste specifiche, ma intanto continua a inviare rinforzi nella provincia. Oggi nuovo incontro Turchia-Russia sulla buffer zone. Damasco, invece, blinda l’area ovest di Aleppo.