L’uomo gestiva anche l’intelligence dello Stato Islamico nell’area. Trovati nel suo covo documenti interessanti che potrebbero portare a nuovi raid anti-IS.
Le manovre, annunciate da Erdogan, sarebbero in profondità: ad Aleppo, Raqqa, Hasaha e nel momento in cui la comunità internazionale è focalizzata sull’Ucraina.
Obiettivo: non lasciare impunita la morte dell’ex califfo, Al-Qurashi, e del portavoce dell’ex ISIS. Dal 17 aprile ci sono stati già 16 attacchi soprattutto a Raqqa.
Mosca riduce l’impegno delle sue forze nel paese per attaccare Kiev. Si rischia l’espansione di HTS, Turchia e jihadisti pro-ISIS, nonché l’indebolimento di Damasco.
I jihadisti pro-ISIS, galvanizzati, ora cercano di rialzare la testa tra Hasaka, Raqqa e Deir Ezzor. Le SDF reagiscono con più operazioni e attacchi ai network logistici IS.
Da inizio dell’anno ci sono stati oltre 100 raid nel deserto di Al-Rasafah e tra Raqqa, Deir Ezzor e Homs. I jihadisti ex-ISIS, però, finora non hanno subito danni rilevanti.