Le SDF arrestano a Qamishli in un mese 8 agenti di Teheran. La Repubblica Islamica cerca di estendere la sua influenza, ma nella stessa area operano il SAA e la Turchia.
Mosca le aveva interrotte per la necessità di non distrarre forze utili alla difesa delle basi nel Paese, nel momento in cui si registravano maggiori difficoltà in Ucraina.
Fonti locali: si schiereranno in città e presso la base della 17esima divisione. Obiettivo: proteggere l’area dalla probabile invasione della Turchia in Kurdistan.
Si teme sia il preludio dell’offensiva di terra nel quadrante, preannunciata dalla Turchia. Tutti gli attori coinvolti ammassano rifornimenti e si esercitano alla combat readiness.
Le TAF, dopo uno stop logistico, hanno ripreso i bombardamenti su Aleppo e Hasaka. Le SDF si addestrano con Inherent Resolve. Damasco invia rinforzi, ma attende la Russia.
L’ipotesi più accreditata è che sia dovuta a esigenze logistiche (rifornire di munizionamento la prima linea). Ciò suggerisce che Ankara non ha un supporto di aderenza avanzato.
Mosca non vuole essere coinvolta nel conflitto tra Ankara e i curdi. Intanto, le TAF intensificano i raid contro i centri di comando e controllo e le fonti di rifornimento delle SDF.
Continuano gli attacchi delle TAF a nord di Aleppo e Hasaka. Obiettivo: indebolire la prima linea di difesa delle SDF. Ankara respinge l’appello russo alla prudenza.
Ankara cerca di neutralizzare i centri di comando e controllo delle SDF e le fonti di approvvigionamento locali, in vista di una imminente invasione di terra nel quadrante.