I supporter di al-Sadr chiedono le dimissioni del leader di Hashd al-Shaabi e che la milizia pro-Iran esca dalla Green Zone. Le PMU, invece, vogliono la riapertura del Parlamento.
Le proteste violente a Baghdad per l’abbandono della vita politica da parte di al-Sadr aumentano e prendono di mira le milizie pro-Iran. Si temono reazioni muscolari da esercito e PMU.
La Russia supporta le manovre, che cercano di sfruttare lo stallo a Barah per tenere impegnate HTS e le altre milizie. La Turchia si prepara in caso di sorprese.
Obiettivo: neutralizzare la grande cellula dello Stato Islamico, che ha appena attaccato in massa le PMU. Intanto, si rafforza la vigilanza ai confini con la Siria per prevenire infiltrazioni Daesh.
In corso una violenta battaglia tra Jazeera Storm e lo Stato Islamico alla periferia della città. Intanto, SAA e PMU attaccano Daesh a Baghuz da due lati.
L’obiettivo è evitare che lo Stato Islamico estenda il territorio ripreso. L’Iraq invia rinforzi a Qaim e attacca Daesh. Il SAA, invece, rimane immobile. Per ora.
Le forze arabo curde avanzano e tolgono terreno allo Stato Islamico sull’argine orientale del fiume. Intanto, le ISF bloccano le fughe di Isis in Iraq dalla MERV.
PMU e ISF fermano tentativi di infiltrazione Daesh dalla Middle Euphrates Valley, uccidendo 38 miliziani. SDF avanzano a Deir ez-Zor e SAA a Idlib e Aleppo.
Iraq, le PMU hanno preso le frontiere e chiuso Daesh. Siria, le SDF stanno per invadere la MERV e Isil non può reagire. La scelta è arrendersi o morire.