Le manovre sono nate grazie al ritrovamento di documenti a Kanous Island. Obiettivo: distruggere i depositi di armi e la capacità di movimento IS verso Kirkuk.
Sono a Erbil e Baghdad, e presto ne arriveranno altri. Obiettivo: creare una grande linea difensiva anti-IS tra Diyala-Mosul e poter attaccare i terroristi nelle loro basi.
Sull’episodio di Erbil, chiesto l’arresto di un leader di Hashd al-Shaabi e le ISF annunciano la cattura dei responsabili materiali, ma manca il mandante. Occhi puntati sull’Iran.
Diversi raid contro lo Stato Islamico sul monte Qarachukh e a ovest del villaggio Kwshaf, mentre i Peshmerga intervengono sul terreno. I curdi, però, oltre a Daesh devono combattere anche l’Iran.
Le ISF vogliono eliminare le cellule dello Stato Islamico al confine con la Siria e la Giordania. Intanto, Daesh cerca di estendere la sua influenza a Kirkuk e Diyala attaccando i piccoli villaggi.
Al via a Garmiyan una maxi operazione per smantellare le cellule dello Stato Islamico. Intanto a Nineveh si costruisce un grande campo per trasferire i foreign fighters Daesh da Al-Hol in Siria.
Le ISF neutralizzano l’intero gruppo e parallelamente bombardano postazioni dello Stato Islamico ad Hamrin. A Makhmour Daesh si sbaglia e attacca un villaggio di Peshmerga.
L’operazione Victory Will e i Peshmerga serrano il cerchio sui miliziani dello Stato Islamico fuggiti dalla Siria e nascosti nell’area. Intanto l’inviato Usa Jeffrey fa il punto sulla lotta a Daesh.
Aumentano gli attacchi dello Stato Islamico contro le ISF e i Peshmerga nell’area. I militari di Baghdad e le forze curde reagiscono con due offensive anti-Daesh parallele e complementari.
Manovre a Nineveh, Diyala, Kirkuk ed Erbil. Obiettivo: eliminare le cellule dello Stato Islamico che si nascondono sulle montagne. I curdi chiudono Daesh da nord e le ISF-Inherent Resolve da sud.