Il vice speaker di Torbruk, Al-Nuwairi, si trasferisce a Tripoli e avvia la transizione. Intanto, Dbeibah, è in Turchia con una maxi-delegazione per rafforzare le relazioni commerciali.
Gli altri temi in discussione in Tunisia – riunificazione delle istituzioni, formazione del PC e del governo - sono conseguenti. La comunità internazionale, però, dovrà fare la sua parte.
Gli incontri tra esponenti del GNA e dell’LNA si concentrano su tre assi: sicurezza, politica ed economia. Priorità: cessate il fuoco duraturo tra Sarraj e Haftar.
Sarraj e Haftar spingono sull’acceleratore per recuperare risorse e fermare l’ondata di proteste. I paesi OPEC, però, sono preoccupati di un nuovo crollo dei prezzi del greggio.
Si guarda soprattutto al nuovo PC (presidente da Tripolitania e vice da Cirenaica e Fezzan). Intanto, la Germania cerca di consolidare la tregua Sarraj-Haftar in vista di Ginevra.
Il capo del GNA lascerà una volta che ci sarà il nuovo PC, formato da un membro per ogni regione. Haftar dovrà “liberare” il petrolio, mentre si attende il nuovo inviato speciale ONU.
Il Generale usa gli strike dell’LNA come diversivo per puntare Aziziyah. Intanto, dal GNA arrivano i primi dubbi sulla Conferenza di Berlino e si conferma che la soluzione alla crisi oggi non può essere politica.
Fallito l’attacco finale a Tripoli, il Generale ora è costretto a difendere le sue basi aeree dalle truppe del GNA. La sua situazione è sempre più in bilico.
L’LNA stringe l’assedio, ma rischia di perdere l’appoggio della popolazione. Il Generale, però, non ha più tempo. O vince subito o dovrà trattare con Sarraj. E da cacciatore diventerà preda.