Assaltato il campo di Lala nella RDC, nonostante MONUSCO si trovasse nella vicina Bula. I miliziani vogliono risorse e maggiore influenza. Kinshasa è in forte difficoltà.
L’organismo si prepara a una possibile risposta armata muscolare contro i ribelli Tutsi, che per ora non rispondono. Intanto, qualcuno spara contro un elicottero di MONUSCO.
Kinshasa continua ad accusare Kigali di sostenere i ribelli Tutsi e minaccia risposte armate. L’EAC cerca ancora di mediare, mentre si affacciano altri attori stranieri.
Proteste a Goma contro la forza dell’EAC, che subisce le stesse accuse di MONUSCO. Si sospettano influenze esterne e una regia comune delle campagne d’odio.
Implementata la vigilanza nell’area di Goma da parte delle truppe sudafricane e kenyote. Obiettivo: mantenere la liberà di movimento sulla R2 fino al Rwanda.
MONUSCO afferma che si tratta di una ritirata strategica, ma è una resa verso M23, che ora acquisisce una infrastruttura fondamentale al confine con Rwanda e Uganda.
Obiettivo: limitare l’operatività e la libertà di movimento dei jihadisti pro-ISIS prima che sia tardi. I miliziani, intanto assaltano alle carceri per rafforzarsi.
Obiettivo: riportare la stabilità al confine con il Rwanda, fermando l’espansione di ISCAP e M23. Sarà guidata dal Kenya e non si sa se ci saranno truppe di Kigali.