Piano per creare un compound a est dell’aeroporto in cui convogliare tutte le sedi diplomatiche. Hanno già aderito Qatar, Turchia, UAE e USA. Obiettivo: più sicurezza.
La palla passa a Tripoli e Tobruk per l’ok definitivo. Intanto, rappresentanti di Sarraj e Haftar lavorano per ripristinare il traffico aereo tra Mitiga (Ovest) e Benina (Est), ma non Sabha.
Le forze del GNA attaccano l’LNA dentro la roccaforte, Tripoli vuole prenderla entro l’inizio del Ramadan. Haftar risponde bombardando Mitiga e Abu Grein per cercare di rallentare il nemico.
L’LNA attacca Mitiga, affermando che il GNA ha violato il cessate il fuoco. Gli scontri proseguiranno. Ciò che varierà sarà l’intensità, in base all’evoluzione del rischio COVID-19.
Il GNA di Sarraj, nonostante proseguano gli scontri con l’LNA di Haftar, chiude frontiere e scuole e invita i cittadini di Tripoli a rimanere a casa. Stop anche agli stranieri negli aeroporti.
L’LNA attacca ancora Mitiga e le forze del GNA bombardano Qasr Ben Ghashir. Intanto, ci sono indiscrezioni su contagi del COVID-19 nell’est, smentite da Bengasi. Tripoli blinda i confini a ovest.
Con la crisi che si aggrava (la produzione è scesa sotto i 120.000 bpd), il governo Sarraj vuole sfruttare i giacimenti di oro, magnesio e minerale di ferro. Intanto, Haftar continua ad attaccare Mitiga.
L’LNA intensificai raid contro il GNA a Tripoli per guadagnare terreno e indebolire Sarraj. Intanto, all’ONU è partito il toto-nomi per il post-Salamé: la favorita è Wiliams, ma si teme il veto della Russia.
Lascia formalmente per troppo stress. Durissimo colpo ai negoziati con Sarraj e Haftar. Si rischia l’escalation, ma c’è un elemento che potrebbe sbloccare la situazione: la popolazione.
Violento bombardamento dell’LNA a Tripoli e sull’aeroporto di Mitiga. Il Generale, inoltre, cerca di prendere Aziziyah e aiuto in Siria. L’operazione Spring Shield della Turchia, però, non lo aiuta.