Damasco importa la maggior parte dei generi di prima necessità da Mosca. Ma le sanzioni li bloccheranno. Assad, per la prima volta dopo le primavere arabe, ha paura.
Lo ha scelto Moqtada al-Sadr e va bene anche a Nouri al-Maliki. E’ un moderato ma con legami con l’Iran. Gli altri player corrono per trovare un’alternativa valida.
La decisione dopo l’ultimo attacco delle IRGC, ufficialmente per vendetta contro i raid israeliani in Siria. I pasdaran, in realtà, temono di perdere peso con l’accordo sul nucleare.
Abu Hasan al-Hashemi al-Qurashi viene dalla stessa tribù di Abu Ibrahim, morto in un raid USA in Siria. La sua missione sarà mantenere in vita l’ex ISIS e farlo espandere in Africa,Asia.
La tecnica è la stessa della Turchia per la Libia: salari elevati e benefit in patria. Emissari di Mosca offrono aiuti ai villaggi, da Damasco a Deir Ezzor, e fanno leva sui leader locali.
Quarto capitolo di un’analisi in cui si ripercorrono gli eventi, dalla rivoluzione khomeinista in Iran allo scontro tra wahhabiti e Fratelli Musulmani, che hanno alimentato fino ad oggi il jihadismo.
Teheran accusa Baghdad di non aver pagato alcune fatture e taglia le forniture. Attivisti nel paese vicino lanciano una campagna per boicottare i prodotti iraniani.