Il vice speaker di Torbruk, Al-Nuwairi, si trasferisce a Tripoli e avvia la transizione. Intanto, Dbeibah, è in Turchia con una maxi-delegazione per rafforzare le relazioni commerciali.
Dbeibah vuole rivedere l’intero meccanismo di spesa per tagliare sprechi e fermare ruberie. Salta anche il comitato Covid-19, nascerà una struttura più agile.
Tobruk ha trattato per due giorni con Dbeibah per avere maggior peso nell’esecutivo, ottenendo altri ministri. Il giuramento sarà il 15 marzo a Bengasi.
C’è il rischio, però, di azioni da parte delle forze stranieri e dei mercenari che controllano la città. Sono sempre più nervosi perché non sanno che destino li attende.
L’esecutivo opererà in team su tre pilastri: la lotta al Covid-19, l’elettricità e la riunificazione nazionale in vista delle elezioni. A Est scoppia il caos.
Inviato a Washington e in Europa il documento Biden Administration Options for and “Benefits of Countering Russian Influence in Libya”. Che farà il nuovo governo?
Il Consiglio Presidenziale ha esortato il premier a costituire il GNA entro i tempi e ha invitato l’HNEC a un meeting. Sarraj, intanto, chiede supporto all’ONU per il voto.
La HoR dovrebbe votarne la fiducia il 15 febbraio in una sessione speciale a Sabratha. Intanto, l’Onu chiede di fare presto e di rispettare la road map per le elezioni.