Obiettivo: ripristinare il parco mezzi e le armi entro 2 mesi per mantenere la massima efficienza operativa contro i jihadisti pro-ISIS. Già riparati 3.500 pezzi.
L’ipotesi più accreditata è che sia dovuta a esigenze logistiche (rifornire di munizionamento la prima linea). Ciò suggerisce che Ankara non ha un supporto di aderenza avanzato.
La situazione si aggrava tra avanzata dello IEA e rischi di una guerra civile. Le nostre forze armate, invece, fanno lezione su pianificazione e logistica.
Dal Medio Oriente all’Africa, cambiano i ruoli ma il loro peso nello Stato Islamico è in crescita. Si arruolano volontarie, ma spesso non per motivi religiosi.
A Pratica di Mare si terrà una maratona creativa con soggetti di settori diversi per sviluppare nuove idee. Dalla realtà aumentata e virtuale all’IoT, passando per le Blockchain.