L’appuntamento, però, è stato importante per capire le posizioni e le obiezioni di tutte le parti. Intanto, nasce la nuova Guardia per le strutture petrolifere, agli ordini diretti della NOC.
Gli altri temi in discussione in Tunisia – riunificazione delle istituzioni, formazione del PC e del governo - sono conseguenti. La comunità internazionale, però, dovrà fare la sua parte.
In cambio, però, chiede che i mercenari Janjaweed e della Wagner alleati di Haftar, si ritirino. Inoltre, è contraria alla riapertura di strade e comunicazioni con l’Est.
L’occasione: l’arresto di membri della Settima brigata dei fratelli Kani. Il GNA firma una tregua con l’Egitto, ma si temono colpi di coda di Haftar o reazioni alle parole di Sarraj.
La Commissione dei 10 a Ghadames stabilisce la demilitarizzazione della prima linea e colloca l’HQ a Sirte. Prossimo incontro a Brega con focus su petrolio e PFG.
L’ONU: Ora è diventato un vero gruppo congiunto. Sarraj, però, a sorpresa rimanda le sue dimissioni. Si attende la reazione di Haftar, che aveva aderito alla tregua dopo il passo del capo del GNA.
I militari del GNA di Sarraj e dell’LNA di Haftar discutono su come implementare e monitorare la tregua permanente. Le milizie occidentali puntano a una Guardia Nazionale.
Ospiteranno un sommergibile classe U-209 type 1400, una fregata FREMM e una porta-elicotteri Mistral. Non ci sono dettagli, ma si pensa ad Alessandria e Sallum.
Dopo le forze del GNA, nei negoziati di pace Sarraj-Haftar interviene anche la TPF che lamenta la scarsa rappresentatività al LPDF. La situazione è preoccupante e rischiosa.