Mustafa Abdel Hamid bin Dallah era a capo della sicurezza dei massimi leader dei jihadisti pro-ISIS. Si è consegnato per evitare di essere neutralizzato da AFRICOM.
I legali lamentano la non cooperazione e il mancato saldo degli onorari. Il Generale rischia di non poter più entrare negli Usa e di perdere le sue proprietà.
Panoramica sulla situazione nelle acque di tutto il mondo nell’ultimo mese, curata dall’azienda italiana grazie ai dati forniti dalla sua piattaforma M.A.R.E.
Mentre la Russia cerca di dirottarli in Ucraina insieme ai contractor della Wagner, Ankara rafforza Tripoli in vista delle elezioni presidenziali (probabili) di giugno.
Bamako annulla gli accordi di Difesa con la Francia e i partner UE. Alla Giunta serve la protezione della Wagner per non cadere. Mosca vuole l’”arma” dei migranti dal Sahel contro l’Europa.
La tecnica è la stessa della Turchia per la Libia: salari elevati e benefit in patria. Emissari di Mosca offrono aiuti ai villaggi, da Damasco a Deir Ezzor, e fanno leva sui leader locali.
I gruppi pro-Turchia lamentano il mancato pagamento dei salari e di essere prigionieri all’interno dei loro campi. C’è rischio di una guerra interna vicino alle grandi città e della nascita di nuove bande criminali.
La Francia teme di perdere ulteriormente la sua influenza nella regione. L’Unione Europea, invece, è preoccupata dell’espansione della Russia nella regione.
Obiettivo: sostenere i compagni di ISWAP in una grande offensiva nello stato di Borno. La branca locale dello Stato Islamico, dopo aver sostituito Boko Haram, prende sempre più peso.
Il vice premier del GNU, Al-Gotrani, ipotizza un esecutivo parallelo in Cirenaica, a causa di Dbeibah. In realtà, cerca consensi in quanto il figlio del Rais ha l’appoggio di Russia, Turchia e LNA.