Mosca riduce l’impegno delle sue forze nel paese per attaccare Kiev. Si rischia l’espansione di HTS, Turchia e jihadisti pro-ISIS, nonché l’indebolimento di Damasco.
In realtà il ministro negozierà con Damasco la concessione di un secondo porto oltre Tartus: quello di Latakia, necessario per ospitare anche le navi della flotta più grandi.
Da Mosca nessuna reazione agli attacchi di Israele contro le milizie filo-Iran. Inoltre, sono in corso azioni per espellerle dall’area. La Federazione punta al Mediterraneo.
Il LNF si schiera sulla M4. La scusa è aumentare la sicurezza. In realtà è prevenire possibili offensive del SAA e preparare le manovre contro il Kurdistan.
Ankara chiude altri 12 observation post e invia gli uomini a sud di Idlib per bloccare l’avanzata del SAA verso Barah e la M4. Intanto, l’esercito bombarda fino a Latakia.
Pattuglia a sorpresa a sud della M4 fino a nord di Latakia. Intanto, continuano i bombardamenti su Ain Issa in Kurdistan. Il SAA, invece, è ancora bersaglio di Isis.
L’esercito di Assad aumenta il pressing “a distanza” sui ribelli, grazie ai droni russi. Sul terreno, però, è stallo. Intanto, le SDF a Deir Ezzor arrestano provocatori legati a Damasco e all’Iran.