L’uomo si chiama Abu Khaldun, ma si nascondeva ad Hawija sotto il nome di Sha’alan Obeid. Era uno dei capi dello Stato Islamico a Kirkuk. Intanto, le PMF attaccano Daesh a Diyala e Nineveh.
Lo Stato Islamico risponde alla maxi-operazione ISF-Inherent Resolve, ma la sua capacità operativa è diminuita. Intanto, le manovre anti-Daesh proseguono a Kirkuk e Salahuddin.
L’ultimo raid è avvenuto presso il lago Hamrin: sganciate 4.000 libbre di bombe su un compound dello Stato Islamico. Nei giorni scorsi era stato catturato il capo della logistica Daesh ad Anbar.
In corso diverse operazioni contro lo Stato Islamico da Kirkuk ad Hamrin, passando per Mosul e Anbar. Alcuni comandanti Daesh sono stati arrestati, altri sono morti.
Manovre a Nineveh, Diyala, Kirkuk ed Erbil. Obiettivo: eliminare le cellule dello Stato Islamico che si nascondono sulle montagne. I curdi chiudono Daesh da nord e le ISF-Inherent Resolve da sud.
Le SDF, nonostante l’offensiva turca, ricominciano a dare la caccia alle cellule dello Stato Islamico. Le ISF, invece, proteggono le manifestazioni dagli attacchi Daesh e i confini dalle infiltrazioni.
Le ISF rispondono ai recenti attacchi dello Stato Islamico, anche contro l’ambasciata Usa a Baghdad. Intanto, si prepara la sesta fase delle manovre anti-Daesh, Victory Will.
Manovre anticipate da un maxi strike di Inherent Resolve, che ha usato 80.000 libbre di bombe su postazioni Daesh. Le ISF prendono di mira anche le isole vicino ad Hamam al-Alil.
L’obiettivo è neutralizzare una grande sacca di resistenza Daesh, che l’ operazione Victory Will ha obbligato a radunarsi verso il lago Tharthar, bonificano i confini di Anbar con la Siria.