Obiettivi: combattere il jihadismo in crescita nella regione e i colpi di stato incostituzionali. Occhi puntati su Mali, Burkina Faso e Niger. Ultimatum a Bamako
Gli eventi e i protagonisti, dalla rivoluzione khomeinista in Iran allo scontro tra wahhabiti e Fratelli Musulmani, che hanno alimentato fino ad oggi il jihadismo.
Il CEO di Praesidium International: Le minacce più concrete sono i gruppi jihadisti come ISGS, JNIM e ISWAP, ma non solo. La pirateria è in calo, ma non è ancora sconfitta.
Primo capito di un’analisi in cui si ripercorrono gli eventi, dalla rivoluzione khomeinista in Iran allo scontro tra wahhabiti e Fratelli Musulmani, che hanno alimentato fino ad oggi il jihadismo.
Lo Stato Islamico vuole creare un Califfato con Wilayat dalla regione subsahariana (ISGS) a quella centrale (ISCAP). Agli eserciti Occidentali servirà tempo per “tararsi” sul nuovo scenario.
Il Generale Santomartino: Attenzione, si va consolidando una vastissima area di crisi e instabilità, che copre quasi per intero il Mondo Islamico. Una delle principali armi per contrastarla in modo efficace è la Counter-ideology.
Lo confermano gli ultimi attacchi, dalla Francia a Vienna. In Europa, peraltro, stanno nascendo micro Wilayat. Ecco alcuni suggerimenti per fermare una minaccia, che cova da secoli e che rischia di travolgerci.
Il gruppo pro-Isis, che ha decapitato 50 persone in uno stadio, sembra inarrestabile. E’ stato addestrato da al-Shabaab e finanziato da un paese africano. Le FADM, invece, sono sempre più in crisi.
Nasce una task force congiunta per monitorare sospetti jihadisti che vivono o sono transitati nel paese. Obiettivo: prevenire nuovi attacchi come a Parigi, Nizza e Vienna.