Una commissione speciale espellerà chi si comporta in modo scorretto. L’Emirato Islamico, non controllando la sua base, teme di essere screditato dai nemici interni ed esterni.
Terzo attentato in un luogo di culto in una settimana. Questa volta i morti sono oltre 100. L’Emirato Islamico dovrà reagire, ma i jihadisti colpiranno ancora.
Comincia formalmente la guerra tra i jihadisti pro-ISIS e l’Emirato Islamico. Gli esiti sono imprevedibili, ma sicuramente sarà sanguinosa per la popolazione.
L’attacco conferma che lo Stato Islamico non ha paura dell’Emirato Islamico e che quest’ultimo vuole eliminare il primo. Si teme un’escalation del conflitto.
Baradar e Haqqani Network ai ferri corti: entrambi vogliono più peso nell’Emirato Islamico. Akhund-Akhundzada devono disinnescare subito la minaccia di una guerra interna.
Le formazioni minori reclamano peso ai vertici dell’Emirato Islamico. Per ora minacciano vendette e defezioni verso ISKP, ma presto passeranno ai fatti.
Il nuovo esecutivo, guidato da Baradar, punta a riunire le varie anime dell’Emirato Islamico. Il vero nodo, però, sarà distribuire i poteri a livello locale.
Abbiamo deciso di onorare questo popolo, pubblicando solamente la fotografia della sua bandiera nazionale, l’unica: simbolo della forza, del sacrificio e del coraggio della sua gente.
il 31 agosto finiscono le missioni internazionali a Kabul e a Herat le speranze sono crollate. Intanto, ISKP attacca e I talebani hanno i database dell’NDS.