Lancio di leaflets scritti in Kurmanci sulle montagne vicino al villaggio di Hirure (Dohuk) per invitare i guerriglieri a deporre le armi e a tornare a una vita normale.
L’uomo era l’emiro dell’“al-Zarqawi battalion”. Il mistero sul nuovo califfo, le promesse disattese e l’escalation di attacchi subiti stanno mettendo in crisi l’ex ISIS.
Nel paese si serrano i ranghi dopo i casi di CCHF a Sud e a Kirkuk. La malattia portata dalle Hyalomma (zecche giganti) ha alti tassi di contagiosità e mortalità (dal 10 al 40%).
Sono stati catturati nell’ambito dell’operazione “Solid Will”. I jihadisti ex Isis rischiano di subire pesanti danni, a seguito delle informazioni in possesso dei comandanti.
Lo ha scelto Moqtada al-Sadr e va bene anche a Nouri al-Maliki. E’ un moderato ma con legami con l’Iran. Gli altri player corrono per trovare un’alternativa valida.
La decisione dopo l’ultimo attacco delle IRGC, ufficialmente per vendetta contro i raid israeliani in Siria. I pasdaran, in realtà, temono di perdere peso con l’accordo sul nucleare.