Uno era a Zawiya (Salahuddin) e l’altro a Daquq (Kirkuk). Vi erano stoccate le scorte IS di C4 e IED. Intanto, in Kurdistan il PKK attacca i Peshmerga. C’è rischio di escalation.
In corso diverse operazioni mirate delle ISF per neutralizzare le cellule IS e i facilitatori. L’ultima è in corso sull’isola Kanous vicino Mosul con tanto di ponti mobili.
Sono a Erbil e Baghdad, e presto ne arriveranno altri. Obiettivo: creare una grande linea difensiva anti-IS tra Diyala-Mosul e poter attaccare i terroristi nelle loro basi.
Le ISF hanno trovato 329 documenti contraffatti, tra cui permessi per attraversare il confine e carte d’identità militari. L’intera infrastruttura logistica di IS è a rischio.
Non si sa se i circa 28.000 detenuti, insieme alle famiglie, saranno rilasciati o trasferiti altrove. Rimangono 37.000 foreign fighters IS, meno “pericolosi” dei compagni.
Gli M2A2 Bradley, da poco arrivati nell’area, sono stati avvistati in pattuglia tra Deir Ezzor e Hasaka. “Familiarizzano” con il terreno. Se attaccheranno IS, lo faranno su 2 assi.
I team locali saranno costituiti in base alle caratteristiche delle aree dove andranno a operare e rientrano nella formazione mirata anti-IS del Military Assistance Group (MAG).
Le SDF e Inherent Resolve distruggono campi di addestramento IS nel deserto di Badia a Deir Ezzor. Nel paese vicino le ISF arrestano 25 miliziani e un comandante.
Sull’episodio di Erbil, chiesto l’arresto di un leader di Hashd al-Shaabi e le ISF annunciano la cattura dei responsabili materiali, ma manca il mandante. Occhi puntati sull’Iran.
Nuove operazioni a Salahuddin e Diyala contro i campi di addestramento e i rifugi dei jihadisti. IS, come conferma CENTCOM, è ancora un pericolo concreto.