Obiettivo: impedire i movimenti dei jihadisti ex ISIS tra i due paesi, dal Kurdistan fino ad Anbar. Sarà alto tre metri, avrà camere termiche e verrà interconnesso.
L’uomo era uno dei capi operativi più importanti dell’ex ISIS. Il suo arresto, avvenuto probabilmente in Turchia, segue quello del “ministro delle Finanze “IS, Sami Jasim al-Jaburi.
Hashd al-Shaabi e altre fazioni protestano, bloccando l’autostrada Baghdad-Kirkuk. Obiettivo: obbligare al-Sadr a trattare con loro per non perdere peso.
All‘imam sciita servono i curdi o i sunniti per contrastare i tentativi di al-Maliki (e dell’Iran) di togliergli l’autonomia. Nessuno dei due, per ora, sembra però disponibile.
I jihadisti ex ISIS vogliono screditare i talebani e “punire” gli infedeli sciiti. Inoltre, il timing conferma che manterranno il pressing sull’Emirato Islamico.
I jihadisti, presumibilmente legati a ISKP, arrivano principalmente da Iraq e Siria. Cresce il rischio di un’escalation della guerra tra talebani e Stato Islamico.
Il terrorista, braccio destro di al-Baghdadi, è stato preso “all’estero” dall’INIS forse in Turchia o in Siria. Inherent Resolve e le SDF sono coinvolte?
L’Iran si presenta subito a Baghdad per organizzare il futuro. Intanto, ci sono pericoli di nuovi conflitti settari e di danni alla guerra contro l’ex ISIS.
L’ultimo è avvenuto al confine tra Deir Ezzor e l’Iraq. Le fazioni alleate di Teheran hanno il morale a terra e aumentano le fughe verso il territorio delle SDF.