Il vero obiettivo era uccidere Hamdullah Mukhles, uno degli uomini simbolo della vittoria dei talebani nel paese e capo della sicurezza dell’Emirato Islamico a Kabul.
Kahl: Per l’ex ISIS si parla di 6 mesi-un anno, per il network di bin Laden di un anno o 2. I talebani amici dei secondi e nemici dei primi, ma avranno la forza di sconfiggerli?
Lavrov ai talebani: La situazione è instabile e il traffico di droga è alle stelle. Mantenete le promesse ed evitate che dal Paese partano minacce verso la regione.
Comincia formalmente la guerra tra i jihadisti pro-ISIS e l’Emirato Islamico. Gli esiti sono imprevedibili, ma sicuramente sarà sanguinosa per la popolazione.
Nel potpourri anche i negoziati di Doha. L’Emirato Islamico cerca di recuperare credibilità con la comunità internazionale, dopo aver disatteso ogni promessa.
La chiusura delle frontiere e lo stop alle transazioni internazionali stanno generando una nuova crisi. Per gli aiuti internazionali la tamponano, ma quanto durerà?
Obiettivo: sviluppare le relazioni bilaterali con l’Emirato Islamico. L’ONU chiede il rispetto dei diritti della popolazione, ma al momento è battaglia persa.
Ne sono convinti alti membri dell’Emirato Islamico, che lo definiscono un esecutivo di transizione. Concluso il “rodaggio”, ne verrà formato uno stabile con hazara e tagiki.
Il nuovo esecutivo, guidato da Baradar, punta a riunire le varie anime dell’Emirato Islamico. Il vero nodo, però, sarà distribuire i poteri a livello locale.