Lo ha annunciato il vice presidente Saleh. Si attende la reazione dei talebani, che prendono tempo a Doha, ma potrebbero ricevere sorprese da USA e NATO.
Missione a Islamabad di Karim Khalili: il capo di Hezb-e-Islami incontra Khan e i vertici dello Stato, formalmente sulle trattative tra Kabul e i talebani.
Lo annuncia Kabul, che istituisce una task force ad hoc. Tutti sperano in un “miracolo” ai negoziati di Doha, ma l’Emirato Islamico avanza sul terreno.
Stoltenberg: Valuteremo dopo l’incontro con l’amministrazione Biden. Intanto, i talebani continuano ad attaccare e i negoziati di Doha ostacolano le risposte.
L’Emirato Islamico (IEA) vuole demoralizzare il nemico, impotente contro la minaccia. Peraltro, copia la tattica Isis pur non disponendo di know-how tecnologico.
Il governo vuole innanzitutto un cessate il fuoco e che i villaggi siano de-militarizzati. L’Emirato Islamico (IEA), invece, punta a una società basata sull’Islam.
I fatti, però, smentiscono l’Emirato Islamico (IEA). Si pensa, infatti che i fondamentalisti vogliano prendere tempo. La chiave di svolta sarà la tregua.
Per alcuni l’Emirato Islamico (IEA) vuole sfruttare il vantaggio su Kabul acquisito con l’offensiva, in vista dell’inverno. Per altri, attende solo l’exit internazionale.
Obiettivo: permettere a Kabul di contrastare l’offensiva dell’Emirato Islamico (IEA), che coinvolge sempre più aree nel paese. Soprattutto in vista della exit internazionale.
IS rivendica l’attacco: parte della campagna Answer the Call. Obiettivo: fare propaganda e guadagnare visibilità per recuperare peso sui talebani impegnati a Doha e nell’offensiva in mezzo paese.