La brigata Hamza bin Abdul Muttalib dovrebbe inglobare tutte le milizie alleate a Idlib e Aleppo. Obiettivo: avere maggiore controllo sui sotto-gruppi per evitare sorprese.
HTS oggi deve fronteggiare una richiesta di mobilitazione generale della popolazione ad Aleppo, che si aggiunge ai raid russi su Idlib e agli scontri tra milizie pro-Turchia.
Prende piede l’ipotesi che Mosca possa avere nuovi amici “interni” tra gli alleati nel paese mediorientale. A rischio le basi e gli assetti della federazione nell’area.
Strike fallito della Federazione su una base di Jayish Al-Izza a Idlib. Qualcuno aveva fatto una soffiata. Si ipotizza peraltro un’azione di “fuoco amico”.
In tre lasciano l’incarico in pochi mesi. L’ultimo è Abu Al-Hareth Al-Masri, membro del Consiglio Supremo per la Fatwa e stretto consigliere di Zawahiri con al Qaeda.
Ankara continua a inviare rinforzi e rifornimenti alla prima linea a Idlib e Manbij. Damasco fa altrettanto, mentre le SDF rafforzano le postazioni. La tensione è alle stelle.
L’ondata di raid a Idlib è un messaggio: fermatevi o riprenderemo a colpirvi sistematicamente. Mosca non può permettersi una guerra tra partner con l’offensiva in Ucraina in corso.
La causa è l’incertezza legata alla nuova offensiva di Ankara in Kurdistan. Le fazioni temono di essere schiacciate tra le TAF e le SDF, che hanno anche il SAA al loro fianco.