Le milizie pro-Teheran lanciano campagne di reclutamenti e di acquisti di palazzi nelle due città in Kurdistan. Il piano fa parte di una strategia su tre pilastri.
Aumentano le imboscate di IS contro i soldati e le milizie alleate, anche se la Russia risponde con i raid aerei. Preoccupa l’aumento di attacchi dell’ex Isis.
Le truppe, supportate da consiglieri russi, hanno cominciato a rastrellare il deserto. Le manovre sono state anticipate da intensi raid dei caccia di Mosca sulle postazioni IS.
I soldati e le milizie pro-Iran riaprono vecchie basi nel deserto per avvicinarsi a IS in sicurezza. L’ultima è a Palmyra. Intanto, la Russia tiene impegnati i nemici con i raid.
La strategia, però, finora si è rivelata inefficace. Nel 2021 ci sono stati 455 strike contro IS, ma solo 34 jihadisti uccisi. Inoltre, continuano le imboscate al SAA.
La struttura, che sorgerà ad Al-Tebni, formalmente è legata alla maxi offensiva del SAA contro lo Stato Islamico a Badia. Si teme, però, che dietro ci sia altro.
In pochi giorni quasi 100 strike contro postazioni IS tra Raqqa, Homs, Hama e Deir Ezzor. Intanto, le SDF colpiscono le reti dei facilitatori dello Stato Islamico.