Aumentano le manifestazioni contro la Repubblica Islamica, da Kabul a Khost. Teheran è obbligata a chiudere il consolato a Herat, mentre i talebani stanno a guardare.
il 31 agosto finiscono le missioni internazionali a Kabul e a Herat le speranze sono crollate. Intanto, ISKP attacca e I talebani hanno i database dell’NDS.
A breve rimarranno a Kabul solo i soldati che proteggeranno le ambasciate. L’Emirato Islamico (IEA), intanto, attacca le aree lasciate dalle forze internazionali.
La situazione si aggrava tra avanzata dello IEA e rischi di una guerra civile. Le nostre forze armate, invece, fanno lezione su pianificazione e logistica.
I nostri militari sempre protagonisti: dalla fine dei talebani alle prime presidenziali, fino a Herat. Il prezzo è stato alto, 53 vite, ma quanto fatto non si cancella.
Lo confermano i loro recenti successi contro i talebani. I nostri militari della missione NATO Resolute Support (TAAC-W) insegnano come sfruttare ogni vantaggio contro il nemico.
Obiettivo: permettere a Kabul di contrastare l’offensiva dell’Emirato Islamico (IEA), che coinvolge sempre più aree nel paese. Soprattutto in vista della exit internazionale.
L’Emirato Islamico (IEA) guadagna terreno, mentre c’è il boom di defezioni dei soldati. I pochi rimasti sono soli e le forze internazionali hanno le mani legate da Doha.
Resolute Support: 38 membri positivi. Gli ultimi 4 sono militari italiani a Herat. Kabul comincia a blindare il paese. Si teme che il COVID-19 possa colpire l’80% della popolazione.