C’è anche una data: il 17. Ciò affinché tutto sia pronto per il voto del 21 dicembre. Intanto, però, il GNA bacchetta l’UE sul supporto ad Haftar e su Irini.
Gli altri temi in discussione in Tunisia – riunificazione delle istituzioni, formazione del PC e del governo - sono conseguenti. La comunità internazionale, però, dovrà fare la sua parte.
La decisione, però, fa scendere ancora il prezzo del Brent e manda l’OPEC in crisi. Intanto parte a Tunisi in forma virtuale il LPDF senza esponenti del GNA di Sarraj o di Haftar.
I militari non vogliono che Haftar partecipi al dialogo politico e chiedono una maggiore considerazione nei negoziati. Inoltre, minacciano velatamente di schierarsi con le proteste.
La palla passa a Tripoli e Tobruk per l’ok definitivo. Intanto, rappresentanti di Sarraj e Haftar lavorano per ripristinare il traffico aereo tra Mitiga (Ovest) e Benina (Est), ma non Sabha.
Si guarda soprattutto al nuovo PC (presidente da Tripolitania e vice da Cirenaica e Fezzan). Intanto, la Germania cerca di consolidare la tregua Sarraj-Haftar in vista di Ginevra.
Il Generale, dopo aver chiuso anche l’aeroporto di Sabha, fa fortificare la base aerea di Brak Shaati ai contractors della Wagner. Le truppe del GNA di Sarraj osservano a distanza.
Il Generale, mentre sono in corso in Marocco i colloqui HCS-HoR, chiude a sorpresa l’aeroporto di Sabha. Teme che Sarraj aiuti i Tabu e che ci possa essere troppo interesse sulle risorse del Fezzan.