I jihadisti pro-ISIS continuano ad attaccare target locali e internazionali nei due paesi. Intanto, le milizie pro-Iran cercano di approfittare della situazione.
Le milizie sciite pro-Iran stanno creando la seconda brigata nella città Yazida, nonostante le richieste di Baghdad e Kurdistan. Si rischia un’escalation di violenza.
I supporter di al-Sadr chiedono le dimissioni del leader di Hashd al-Shaabi e che la milizia pro-Iran esca dalla Green Zone. Le PMU, invece, vogliono la riapertura del Parlamento.
Le proteste violente a Baghdad per l’abbandono della vita politica da parte di al-Sadr aumentano e prendono di mira le milizie pro-Iran. Si temono reazioni muscolari da esercito e PMU.
Missione a Baghdad del comandante della Forza Quds. Obiettivo formale: riunire Coordination Framework e Movimento Sadrista. In realtà Teheran vuole far rientrare al Sadr nei ranghi.
L’uomo è stato trovato all’aeroporto di Najaf in possesso di grande quantità di valuta libanese. I soldi servivano probabilmente per l’operatività dei gruppi sciiti.
Quarta aggressione a Camp Victory dal 3 gennaio 2021. Inherent Resolve finora non ha reagito, ma potrebbe farlo presto. Il diritto all’auto-difesa rimane nonostante la fine della missione combat.
I militari americani neutralizzano i droni armati, inviati dalle milizie pro-Iran contro una base all’aeroporto di Baghdad per vendicare il generale e Abu Mahdi al-Muhandis.
Sull’episodio di Erbil, chiesto l’arresto di un leader di Hashd al-Shaabi e le ISF annunciano la cattura dei responsabili materiali, ma manca il mandante. Occhi puntati sull’Iran.