Le manovre, annunciate da Erdogan, sarebbero in profondità: ad Aleppo, Raqqa, Hasaha e nel momento in cui la comunità internazionale è focalizzata sull’Ucraina.
Almeno 23 jihadisti pro-ISIS catturati. Progettavano attacchi nel campo e nei distretti circostanti. Il raid è il risultato di un’operazione d’intelligence di due mesi.
I jihadisti pro-ISIS, galvanizzati, ora cercano di rialzare la testa tra Hasaka, Raqqa e Deir Ezzor. Le SDF reagiscono con più operazioni e attacchi ai network logistici IS.
I soldati americani pattugliano la linea di contatto tra SDF, TAF e milizie alleate. Obiettivo: impedire gli attacchi alla popolazione. Intanto, prosegue la caccia all’ex ISIS.
I jihadisti pro-ISIS, prima di essere fermati dalle SDF e da Inherent Resolve, hanno torturato e decapitato decine di dipendenti della struttura. E’ caccia ai possibili evasi.
I paesi che ospitano prigioni in cui sono rinchiusi elementi ex-ISIS rivedono la sicurezza delle strutture. Peraltro, nemmeno quelle nell’Est della Siria, sono immuni da nuovi attacchi.
Conclusa con successo l’operazione People Hammer: arrestati circa 1.000 jihadisti pro-ISIS. Le forze curde e Inherent Resolve ora studiano come prevenire nuovi attacchi.