In cambio, però, chiede che i mercenari Janjaweed e della Wagner alleati di Haftar, si ritirino. Inoltre, è contraria alla riapertura di strade e comunicazioni con l’Est.
L’occasione: l’arresto di membri della Settima brigata dei fratelli Kani. Il GNA firma una tregua con l’Egitto, ma si temono colpi di coda di Haftar o reazioni alle parole di Sarraj.
La Commissione dei 10 a Ghadames stabilisce la demilitarizzazione della prima linea e colloca l’HQ a Sirte. Prossimo incontro a Brega con focus su petrolio e PFG.
L’ONU: Ora è diventato un vero gruppo congiunto. Sarraj, però, a sorpresa rimanda le sue dimissioni. Si attende la reazione di Haftar, che aveva aderito alla tregua dopo il passo del capo del GNA.
I militari del GNA di Sarraj e dell’LNA di Haftar discutono su come implementare e monitorare la tregua permanente. Le milizie occidentali puntano a una Guardia Nazionale.
Dopo le forze del GNA, nei negoziati di pace Sarraj-Haftar interviene anche la TPF che lamenta la scarsa rappresentatività al LPDF. La situazione è preoccupante e rischiosa.
La decisione, però, fa scendere ancora il prezzo del Brent e manda l’OPEC in crisi. Intanto parte a Tunisi in forma virtuale il LPDF senza esponenti del GNA di Sarraj o di Haftar.
E’ stato ratificato da Sarraj e Saleh, secondo la fiducia nel paese aumenta. I militari del GNA, però, sono preoccupati sul futuro di Sirte e Jufra e non credono alla smobilitazione di Haftar.
I rappresentanti militari di Sarraj e Haftar si accordano già su 6 punti: dai voli aerei alle rotte terrestri, passando per il petrolio. Si passa alla questione centrale: il cessate il fuoco duraturo.
Gli incontri tra esponenti del GNA e dell’LNA si concentrano su tre assi: sicurezza, politica ed economia. Priorità: cessate il fuoco duraturo tra Sarraj e Haftar.