La decisione, però, fa scendere ancora il prezzo del Brent e manda l’OPEC in crisi. Intanto parte a Tunisi in forma virtuale il LPDF senza esponenti del GNA di Sarraj o di Haftar.
E’ stato ratificato da Sarraj e Saleh, secondo la fiducia nel paese aumenta. I militari del GNA, però, sono preoccupati sul futuro di Sirte e Jufra e non credono alla smobilitazione di Haftar.
I rappresentanti militari di Sarraj e Haftar si accordano già su 6 punti: dai voli aerei alle rotte terrestri, passando per il petrolio. Si passa alla questione centrale: il cessate il fuoco duraturo.
Gli incontri tra esponenti del GNA e dell’LNA si concentrano su tre assi: sicurezza, politica ed economia. Priorità: cessate il fuoco duraturo tra Sarraj e Haftar.
Bashagha incontra gli sceicchi delle ex roccaforti di Haftar: Bani Walid e Tarhuna. Intanto, Misurata discute con la Cirenaica sullo scambio di prigionieri tra GNA-LNA.
All’evento partecipano i capi tribali-religiosi e la società civile. Esclusi gli esponenti del GNA di Sarraj e di Haftar, nonché delle istituzioni. La tensione nel paese, però, rimane alta.
Sarraj e Haftar spingono sull’acceleratore per recuperare risorse e fermare l’ondata di proteste. I paesi OPEC, però, sono preoccupati di un nuovo crollo dei prezzi del greggio.
Si guarda soprattutto al nuovo PC (presidente da Tripolitania e vice da Cirenaica e Fezzan). Intanto, la Germania cerca di consolidare la tregua Sarraj-Haftar in vista di Ginevra.
Il capo del GNA lascerà una volta che ci sarà il nuovo PC, formato da un membro per ogni regione. Haftar dovrà “liberare” il petrolio, mentre si attende il nuovo inviato speciale ONU.
La Russia conferma che i capi di GNA-LNA non danno segnali di voler implementare quanto deciso a Berlino e i due attori boicottano i negoziati ONU. Sul terreno, inoltre, si continua a combattere.