Primo incontro esplorativo formale Atene-Ankara dopo cinque anni. Se non si troverà la quadra, si ipotizza di rivolgersi all’Aja. L’UE è fiduciosa ma prudente.
Il gruppo, anche noto come Swahili Sunnah, ha aumentato gli attacchi contro i civili sulla costa nord. Nella zona delle riserve di idrocarburi e minerali.
L’Operazione Round Up pressa lo Stato Islamico a est di Dashisha e la Coalizione assesta 2 colpi a Daesh: uccide un leader e sequestra maxi carico di droga.
Nuovi strike, a cui le difese di Damasco reagiscono, si rivelano un falso allarme. Qualcuno, però potrebbe aver hackerato il centro di riporto e controllo. Occhi puntati su Usa e Israele.
Il consesso, di cui fanno parte anche Italia, Canada, Germania e Giappone, ha rilasciato una nota chiara con l’UE: L’operazione è stata “limitata, proporzionata e necessaria”.
Diversi elementi, insieme al recente bombardamento da parte di Israele della base T4 fanno ipotizzare che nel paese sia in atto una guerra contro Teheran. E che il gas fosse una scusa.
Dopo le ultime parole del presidente Usa, Donald Trump, c’è l’ipotesi che per annunciare l’attacco, si aspetti l’arrivo dei gruppi navali in zona. Il conflitto totale dipenderà da quali saranno gli obiettivi.
Si fronteggiano 2 blocchi. Uno guidato da Damasco e Russia. L’altro dagli Usa. Le operazioni sono già in corso sui social media e si studiano tutte le opzioni. Dalla cyberwarfare alle PGM.
Si attendono le decisioni del presidente Donald Trump. C’è un’ipotesi che prende piede: un’offensiva informatica. Zero vittime e rischi per gli operatori contro ottime chances di successo.