Gli altri temi in discussione in Tunisia – riunificazione delle istituzioni, formazione del PC e del governo - sono conseguenti. La comunità internazionale, però, dovrà fare la sua parte.
Gli incontri tra esponenti del GNA e dell’LNA si concentrano su tre assi: sicurezza, politica ed economia. Priorità: cessate il fuoco duraturo tra Sarraj e Haftar.
Obiettivo: scatenare una loro reazione per rallentare il dialogo politico e prendere tempo. Il Generale sfrutta il malcontento e il nervosismo dei soldati, appena manifestati al GNA.
La palla passa a Tripoli e Tobruk per l’ok definitivo. Intanto, rappresentanti di Sarraj e Haftar lavorano per ripristinare il traffico aereo tra Mitiga (Ovest) e Benina (Est), ma non Sabha.
Sarraj e Haftar spingono sull’acceleratore per recuperare risorse e fermare l’ondata di proteste. I paesi OPEC, però, sono preoccupati di un nuovo crollo dei prezzi del greggio.
Si guarda soprattutto al nuovo PC (presidente da Tripolitania e vice da Cirenaica e Fezzan). Intanto, la Germania cerca di consolidare la tregua Sarraj-Haftar in vista di Ginevra.
Il Generale, mentre sono in corso in Marocco i colloqui HCS-HoR, chiude a sorpresa l’aeroporto di Sabha. Teme che Sarraj aiuti i Tabu e che ci possa essere troppo interesse sulle risorse del Fezzan.
Il capo del GNA lascerà una volta che ci sarà il nuovo PC, formato da un membro per ogni regione. Haftar dovrà “liberare” il petrolio, mentre si attende il nuovo inviato speciale ONU.