Lo rivela un rapporto ONU. Nel paese di Sarrraj e Haftar sono 3: Kufrah, Tazirbu e Bani Walid. Vi operano le milizie che dovrebbero contrastare la tratta di esseri umani.
Centinaia di ragazzi e ragazze hanno protestato a Tripoli per le precarie condizioni di vita. E non hanno colore. Hanno attaccato GNA, il generale e le milizie.
Smentita la richiesta di Haftar a Moavero Milanesi di cambiarlo. Il generale e tutti gli interlocutori del paese hanno solo espresso preoccupazione per un’intervista.
La guida il generale Osama Al-Juwaili: ne fanno parte 3 brigate di fanteria e unità del ministero dell’Interno. Dal GNA misura anche a favore dei miliziani detenuti.
Il leader colpito per le perdite causate alla NOC con l’offensiva nella Mezzaluna Petrolifera. L’azione, però, potrebbe essere un boomerang per GNA e Sarraj.
Dopo l’attacco di Isis alla NOC, ignoti hanno lanciato razzi sull’aeroporto di Tripoli. Obiettivo: amplificare le debolezze del capo del GNA sulla sicurezza.
Il premier del GNA è ancora l’uomo giusto per il guidare paese? La sicurezza, nonostante la tregua con la Settima Brigata e le ultime azioni, è sempre più incerta.
Il premier del GNA vuole avere un controllo più diretto sulle forze armate. Soprattutto dopo la crisi di Tripoli e a seguito del fatto che i nemici aumentano.
UNSMIL: Per ora la tregua tiene, ma attenzione al pericolo di Isis. Per evitare la guerra totale si lavora all’implementazione degli accordi di sicurezza del 2015.
Grazie alla mediazione ONU, il conflitto sembra essere finito. Sarraj, intanto, crea un gruppo di 9 “Guardiani” per proteggere la capitale da futuri attacchi.