Doppio attacco dei jihadisti pro-ISIS contro i soldati e i lavoratori di un giacimento di petrolio. Damasco lancia l’ennesimo rastrellamento, ma senza risultati.
Gli strike di Mosca e i rastrellamenti dell’esercito non sono sufficienti contro l’ex ISIS. I jihadisti contrattaccano e uccidono almeno 20 nemici in un mese nel deserto.
Nuova esercitazione delle truppe di Mosca per evitare che le milizie pro-Turchia e le TAF da una parte e le SDF e il SAA dall’altra entrino in contatto. Intanto, si tratta.
Mosca organizza esercitazioni militari a sorpresa lungo la prima linea che divide da una parte la Turchia e le milizie alleate, dall’altra il SAA e le SDF.
Damasco schiera mezzi corazzati, carri armati e forze speciali a Tel Rifaat. Ankara e le milizie alleate ammassano forze dall’altra parte della prima linea.
La Turchia e le milizie inviano rinforzi a Tel Abyad. Il SAA e le SDF fanno altrettanto a est di Ain Issa. Ankara deve allontanare il nemico da Idlib, ma il prezzo potrebbe essere altissimo.
Nuove basi e postazioni delle TAF lungo la M4, vicino a Saraqeb e Zawiya. Obiettivo: bloccare un’eventuale operazione, che sembra si stia concretizzando.
In questo modo la Turchia controllerebbe la prima linea e il SAA non potrebbe più attaccare senza violare la tregua. L’opzione, però, difficilmente avrà l’ok della Russia.