Il network europeo, nato soprattutto grazie agli sforzi dell’Italia con il Dis e della Francia con l’ANSSI, è stato lanciato in occasione dell’esercitazione Blue OLEx 2020.
L’organismo si focalizza sulla Pubblica Amministrazione in Italia e su tutti i temi trasversali legati alla sicurezza cibernetica nei progetti interni ed esterni a cui l’Agenzia partecipa.
Lo storico hacker e co-fondatore di Swascan traccia una panoramica sull’evoluzione del settore ICT e sui prossimi rischi per la cyber security, anche in Italia.
Le manovre, a cui partecipa anche l’Italia con il DIS, servono per rafforzare la risposta alle crisi cibernetiche nell’ambito di Blueprint: strategia di cooperazione su 3 livelli: politico, operativo e tecnico.
L’entrata in vigore dello EU Cybersecurity Act (CSA) gli assegna maggiori poteri e compiti con un mandato permanente. In primis quello legato alla nuova policy della certificazione.
L’esercitazione EU ELEx 19, ha visto gli stati membri fare il punto sugli sforzi contro i tentativi di ingerenza online. Dai cyber attacchi alla disinformazione e alle fake news.
La partecipazione del nostro paese a Cyber Europe 2018 per la prima volta è stata coordinata dal NSC: il Nucleo per la Sicurezza Cibernetica costituito presso il DIS.
Il 29-30 maggio, ENISA ed EASA hanno organizzato un corso su gestione e risposta a incidenti informatici. Nell’anno si terrà anche la Cyber Europe 2018 (CE2018).
Unione Europea ed ENISA organizzano Cyber Europe 2018 (CE2018), maxi esercitazione di sicurezza informatica contro i pericoli del settore, sia dal cybercrime sia dal terrorismo e dagli hacker di stato.
L’agenzia UE nel Threat Landscape Report 2017 rileva che le motivazioni sono varie. Ma gli obiettivi sempre gli stessi: rubare segreti per ottenere vantaggi o danneggiare nemici grazie al cyberspazio. Chi sono gli hacker di Stato più pericolosi.