Le tensioni sono alle stelle. Tutto dipenderà dall’agenda dei lavori. Gi sciiti di al-Sadr sono pronti a tornare in strada contro l’ala pro-Iran di al-Maliki.
Il capo degli sciiti pro-Iran vuole formare un governo amico al più presto. Le sue affermazioni gettano ulteriore benzina sul fuoco delle tensioni con i supporter di al-Sadr.
Le proteste violente a Baghdad per l’abbandono della vita politica da parte di al-Sadr aumentano e prendono di mira le milizie pro-Iran. Si temono reazioni muscolari da esercito e PMU.
Il gruppo ransomware afferma di aver compromesso l’Agenzia delle Entrate rubando 78 Giga di dati. Si teme siano usati per fare pressing in vista delle elezioni di settembre.
Il premier eletto, fuggito dalla capitale a maggio per gli scontri con le milizie di Dbeibah, presumibilmente ha raggiunto intese con le fazioni che blindano la città.
Il gruppo pro-al Qaeda, escluso da Parlamento e governo, vuole vendetta. A rischio non c’è solo il paese africano, ma anche il Kenya per le elezioni del 9 agosto.
Mentre la Russia cerca di dirottarli in Ucraina insieme ai contractor della Wagner, Ankara rafforza Tripoli in vista delle elezioni presidenziali (probabili) di giugno.