L’Emirato Islamico (IEA) vuole demoralizzare il nemico, impotente contro la minaccia. Peraltro, copia la tattica Isis pur non disponendo di know-how tecnologico.
Gli esperti della NCI: Sfrutta il machine learning e il riconoscimento di pattern per rilevare le emissioni RF e localizzare APR-piloti. E’ un prototipo, ma molto promettente.
Il drone, come i suoi predecessori, è di base a Sigonella e supporterà la decisional awareness grazier al sensore MP-RTIP. Il quinto e ultimo potrebbe essere consegnato entro l’estate.
Portali di e-commerce offrono “drone buster” all’avanguardia contro gli UAV. Chiunque li può acquistare, governi e privati, basta pagare. Che succede, invece, in caso di embargo?
Lo ha sviluppato la Aveillant Limited di Thales. Identificherà non solo gli APR che violano le FRZ dello scalo UK, ma anche il luogo da dove sono comandati.
Il segretario alla Difesa imputa a Teheran i lanci di razzi contro le installazioni militari, che si riteneva fossero opera di Isis. Gli obiettivi sono disturbare il nemico e creare problemi ai droni.
Nuovo attacco dello Stato Islamico all’aeroporto di Baghdad. Daesh cerca di colpire alla base gli APR per recuperare capacità operativa e ridurre il pressing delle ISF.
AFRICOM: Colpito per errore, ma non vogliono riconsegnarcelo. L’intelligence ritiene che il Reaper americano, e probabilmente anche quello italiano, siano stati attaccati dai nuovi Pantsir SM.
Il caso si aggiunge al Predator italiano caduto a Tarhuna. Si sospetta che la Wagner usi un’arma per la electronic warfare per proteggere i suoi uomini al fianco di Haftar. Era già accaduto in Siria.
La sua fine non riduce la minaccia globale di Isis e al Qaeda. L’obiettivo per entrambi rimane immutato: la costituzione del Califfato, da raggiungere anche grazie alla novità della jihad sociale.