Protesta femminile davanti all’ambasciata USA a Kabul per lo sblocco dei fondi presso le banche occidentali, ma molte delle partecipanti sono mogli di membri dell’Emirato Islamico.
Nel mirino dell’Emirato Islamico ci sono dai dissidenti agli ex soldati, alle donne. Con l’arrivo dell’inverno, inoltre, la situazione peggiora: si rischia una catastrofe umanitaria.
L’Emirato Islamico impone regole religiose che penalizzano sempre più le donne con la scusa della Sharia. Ciò nonostante tutte le promesse alla comunità internazionale.
Riaprono le scuole secondarie e superiori, ma solo per i maschi. Inoltre, torna il temuto ministero dell'Emirato Islamico per la prevenzione del vizio.
Le ragazze del paese asiatico postano foto con i veri abiti tradizionali, che nulla hanno a che fare con il burqa, e continuano a manifestare contro l’Emirato Islamico.
Se non saranno “neutrali” ne pagheranno le conseguenze. L’Emirato Islamico solo pochi giorni fa aveva definito la concezione “occidentale” dei diritti delle donne come distruttiva per le società.
Dal Medio Oriente all’Africa, cambiano i ruoli ma il loro peso nello Stato Islamico è in crescita. Si arruolano volontarie, ma spesso non per motivi religiosi.
Il fenomeno è la trasposizione online dello stalking e spesso viene perpetrato grazie a software ad hoc, gli Stalkerware, malware legali. Le aziende IT creano una Coalizione per combatterlo.
Allarme delle SDF: Le donne dei foreign fighters Daesh sono protagoniste. Amministrano la legge e puniscono le “apostate”, anche con la morte. In crescita le rivolte gestite dall’ala femminile dello Stato Islamico.