Lo stop all’incarico, a cui subentra il vice Thomas West, sembra sia nato per diversità di vedute con Biden sul disimpegno militare dopo la vittoria dei talebani.
Nel video “America Burns”, i sostenitori dell’ex presidente sono il “Daesh di Washington” e vittime della guerra al terrorismo di FBI, Democratici e media.
I due gruppi IS e i rispettivi leader, Seka Musa Baluku e Abu Yasir Hassan, inseriti nella black list. La strategia di Biden è contrapposta a quella Trump.
Aumentano gli attacchi di questo tipo, sia dal cybercrime sia da attori con diverse finalità. Pierguido Iezzi, co-fondatore di Swascan, spiega come difendersi.
L’Emirato Islamico lancia attacchi in tutta la nazione e a Helmand ha già distrutto i check point delle ANDSF. Il timing non è casuale tra stallo dei negoziati a Doha e ritiro internazionale.
I ministeri della Difesa e le intelligence di Washington e Ankara coopereranno per portare Sarraj e Bengasi ai negoziati. Haftar continua a essere escluso. Probabile scambio di intel su terroristi e Russia.
Erdogan annuncia un accordo con Trump sul paese. Probabilmente, ci sarà una tregua GNA-Haftar dopo il ripristino della situazione pre-crisi. Intanto, l’LNA è sotto assedio.
Razzi cadono nella Green Zone senza causare vittime. Il presidente annuncia sanzioni e che Tehran non avrà mai il nucleare, ma offre la pace. Intanto, la lotta a Isis riprende nonostante la crisi.