Obiettivo: “train the trainers”. Ottawa, che ha la lead per il primo anno, manterrà in piedi anche l’operazione IMPACT per l’addestramento dei Peshmerga curdi.
Ottawa invierà fino a 250 militari e 4 elicotteri Griffon. Forniranno staff, trasporti e protezione agli istruttori. Operation Impact anti-Isis però prosegue.
Le manovre, già cominciate, coinvolgono le montagne del Qandil (al confine con l’Iran) e Shingal, patria degli Yazidi. Ankara minaccia di colpire il campo profughi di Makhmour.
Scontri esercito-forze curde a Est dell’Eufrate e Inherent Resolve bombarda Isis ad Abu Kamal e Shaddadi. Damasco, invece, combatte lo Stato Islamico e HTS a Yarmouk.
I miliziani Isis, pressati dalle SDF a est dell’Eufrate, spingono verso Mayadeen per ricreare la Wilayat al-Khayr. Inoltre controllano ancora Al-Yarmouk e parte di Abu Kamal.
Le forze a guida curda, oltre a mettere in sicurezza il nord e l’est della provincia, stanno contenendo Isis ad Hajin e Dashsha, al confine con l’Iraq. La Coalizione supporta dall’alto.
Le forze a guida curda si dirigono nella provincia per lanciare una nuova Cizire Storm contro lo Stato Islamico. Intanto, la Coalizione Internazionale bombarda Abu Kamal.
Le truppe curde rientrano nella provincia dalla sconfitta con Olive Branch ad Afrin. Come sarà la loro nuova operazione contro lo Stato Islamico? Intanto a Ghouta est si evacua Douma.
Erdogan annuncia che Olive Branch finirà una volta presa la città. Ma che succederà dopo? Intanto Damasco ha ripreso i raid a Ghouta mentre tratta con Jaish al-Islam.
Olive Branch, nonostante si sia scontrata con alcune milizie, prosegue il cammino verso la città curda. Intanto, l’enclave si sta svuotando. Ma lo Stato Islamico resta.