Al Sisi, però, avverte GNA e Turchia. Attenzione, Sirte e Jufra rimangono red line. Intanto la ripresa dell’export petrolifero continua, ma preoccupa l’OPEC.
Il presidente Macron afferma che Parigi era contraria alla campagna contro il GNA di Sarraj e bacchetta Turchia e Russia. Altri paesi si apprestano a seguire questa strada e a riallinearsi con l’ONU.
Unica via è tregua e riprendere gli esiti della Conferenza di Berlino. Mentre Sarraj vola in Sudafrica, l’ONU accelera i lavori per nominare il nuovo inviato speciale che riavvii i negoziati GNA-LNA.
La Russia conferma che i capi di GNA-LNA non danno segnali di voler implementare quanto deciso a Berlino e i due attori boicottano i negoziati ONU. Sul terreno, inoltre, si continua a combattere.
Gli inviati di Sarraj e Haftar affermano di volere la tregua, ma sul campo si combattono duramente. L’ONU cerca comunque un dialogo. Intanto, ad Abu Grein è tornato lo stallo.
l GNA ai Partecipanti della Conferenza di Berlino: Assumetevi la responsabilità di quanto accade. Intanto, tra le continue divisioni, si combatte ad Abu Grein e la Francia invia la portaerei De Gaulle.
Si teme un’imminente maxi offensiva di Haftar contro il GNA di Sarraj. Intanto, il Generale mantiene il grip sul petrolio. Ma non lo potrà fare ancora per lungo. O vince rapidamente o dovrà allentare la presa.
La NOC: Ogni giorno persi 1,2 milioni di bpd e 77 milioni. Inoltre, Sarraj e il Generale hanno ripreso a combattersi. La Germania, invece, organizza una seconda Conferenza di Berlino in ambito UE.
Scontri a sud di Tripoli tra le forze del GNA e l’LNA. Inoltre, mentre la NOC blocca il trasferimento di petrolio da Sharara ed El Feel, la Turchia nega l’invio di soldati: sono consiglieri e addestratori.
Approvati i punti su tregua, embargo di armi e processo politico. Inoltre, Sarraj e Haftar accettano il monitoraggio dei 5+5. Ma le condizioni sono fragili e mutevoli. Dubbi anche su una missione UE.